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Il progetto è di dimensioni colossali e a lungo termine. Lo stanno realizzando, per conto di Aramco, Snamprogetti Saudi Arabia e il consorzio Star (Saipem, Taqa, Al-Rushaid). Prevede la costruzione e l’installazione di 27 piattaforme offshore per l’estrazione petrolifera e di gas in mare, compresa la posa di condotte e di cavi.

Si tratta della prima operazione di questo genere e di questa portata messa a punto sulle coste dell’Arabia Saudita. L’accordo ha una durata iniziale di sette anni con opzioni per il rinnovo. I lavori fanno capo a un cantiere da 300 mila metri quadrati situato presso il porto Re Abdulaziz a Dammam con accesso in acque profonde. Ha circa 900 dipendenti e una capacità produttiva iniziale di 14 mila tonnellate anno di acciaio. Qui ha già preso il via la costruzione delle piattaforme, che verranno messe in mare nei prossimi anni. Nei primi quattro anni è prevista la messa in opera di almeno 14 piattaforme e di 80 chilometri di pipeline con i relativi cavi.

Un progetto di questa portata e un investimento così importante richiedono naturalmente la massima qualità anche in tutti i componenti collaterali. Poiché si avvicina il momento della posa in opera, era inevitabile che, per la parte galleggiante, i progettisti si rivolgessero a Resinex.

Per fare da supporto alle operazioni di trasporto, smistamento e posizionamento delle piattaforme, all’Arabia Saudita è quindi arrivato l’ordine per 600 boe Resinex di supporto del modello E8/1050, con 500 chilogrammi di spinta netta.

Per lo stesso progetto sono state ordinate altre 39 damage prevention buoys in elastomero tipo 4500 L con una spinta netta di 4,5 tonnellate.

A tutti i galleggianti forniti è stato applicato un rivelatore a radio frequenza, una sorta di carta d’identità elettronica per conoscere a distanza le caratteristiche della boa.

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