Resinex ha progettato e realizzato un innovativo sistema completo di segnalazione per la navigazione notturna nel canale fluviale dell’Aussa-Corno (lungo circa 4 miglia) e nel canale translagunare di Marano (circa 3 miglia) che conduce a Porto Buso, collegando con il mare aperto Porto Nogaro e la zona industriale gestita dal Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno, in provincia di Udine nel Basso Friuli.
Fino ad oggi la navigazione notturna era vietata per motivi di sicurezza, mentre ora la presenza del nuovo impianto di segnalazione aumenta la capacità commerciale dell’area.
Il sistema è composto da 36 segnali luminosi collocati su briccole (i tradizionali pali di legno della laguna) e posizionati nel canale fluviale ricavato dal corso del Corno, più dieci segnali luminosi in laguna, due a Porto Buso, con una meda di segnalazione situata in mare aperto e dotata di Racon antinebbia e di un fanale della portata di 6 miglia nautiche.
La nostra società era a capo dell’Ati (Associazione temporanea di impresa) composta da Resinex (che ha progettato il sistema e fabbricato tutte le segnalazioni) e dall’Impresa Taverna, che ha provveduto all’installazione delle briccole, dei segnali e della meda.
Il cliente ha però prima richiesto un’approfondita analisi dell’impatto ambientale delle luci di segnalazione notturne sull’habitat degli uccelli che nidificano nel vicino Parco naturale della Laguna.
La laguna di Marano rappresenta infatti la prima grande zona pre-marittima per gli uccelli migratori provenienti dal’Europa centrale e settentrionale. È popolata da un gran numero di volatili appartenenti alle specie più diverse, da quelle più comuni come oche, gabbiani, tortore, barbagianni, civette, colombacci, cuculi, gazze, tordi, cigni reali, aironi, a quelle più rare come i falchi di palude e le sterne. Grazie alla propria ricchezza ornitologica la laguna è stata dichiarata, nel 1979, zona protetta di valore internazionale.
Lo studio ha quindi portato Resinex alla realizzazione di fanali speciali, schermati per 180 gradi verso l’esterno del canale in modo di non disturbare i volatili durante l’accensione notturna.
Inoltre, per rispetto dell’ambiente e per evitare l’inquinamento luminoso, si è preferito dotare tutto l’impianto di un’accensione telecomandabile e quindi non innescata automaticamente alla sera da una cellula crepuscolare.
In questo modo è stato possibile ridurre considerevolmente l’eventuale disturbo arrecato dalle luci, che attraverso il telecomando vengono accese dai piloti solamente al momento del passaggio delle navi in uscita o in entrata verso Porto Nogaro.
Oltre che dai piloti, il sistema è completamente telecomandabile anche dalla centrale operativa installata nei locali della Capitaneria di Porto Nogaro. Dalla stessa centrale operativa è inoltre possibile effettuare il monitoraggio completo dell’impianto, controllando in ogni istante lo stato di efficienza dei fanali, delle batterie e dei pannelli solari che le alimentano.
I segnali sono formati da una struttura metallica telescopica, con la base
regolabile che ha permesso di allineare i fanali anche a fronte di altezze differenti delle briccole.
Il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno è un ente pubblico economico, che promuove lo sviluppo dell’area affidata alla sua gestione. La zona dell’Aussa-Corno, nella bassa pianura friulana, è ampia circa 10 milioni di metri quadrati e ottimamente infrastrutturata.
Lo scalo di Porto Nogaro si articola nelle due strutture pubbliche di Porto Vecchio e Porto Margreth e nella banchina privata delle ex Industrie Chimiche Caffaro. Comprende 36 ettari di piazzali portuali con raccordo ferroviario, magazzini coperti e aree di stoccaggio scoperte. Attualmente vi vengono movimentate circa 1,6 milioni di tonnellate all’anno di merci varie.
Le navi che gravitano su Porto Nogaro hanno una stazza media di 3-4.000 tonnellate, con punte fino a 7.000. Data la natura fluviale del canale di accesso, i natanti a chiglia piatta hanno più facilità di ingresso.
Fino ad oggi la navigazione notturna era vietata per motivi di sicurezza, mentre ora la presenza del nuovo impianto di segnalazione aumenta la capacità commerciale dell’area.
Il sistema è composto da 36 segnali luminosi collocati su briccole (i tradizionali pali di legno della laguna) e posizionati nel canale fluviale ricavato dal corso del Corno, più dieci segnali luminosi in laguna, due a Porto Buso, con una meda di segnalazione situata in mare aperto e dotata di Racon antinebbia e di un fanale della portata di 6 miglia nautiche.
La nostra società era a capo dell’Ati (Associazione temporanea di impresa) composta da Resinex (che ha progettato il sistema e fabbricato tutte le segnalazioni) e dall’Impresa Taverna, che ha provveduto all’installazione delle briccole, dei segnali e della meda.
Il cliente ha però prima richiesto un’approfondita analisi dell’impatto ambientale delle luci di segnalazione notturne sull’habitat degli uccelli che nidificano nel vicino Parco naturale della Laguna.
La laguna di Marano rappresenta infatti la prima grande zona pre-marittima per gli uccelli migratori provenienti dal’Europa centrale e settentrionale. È popolata da un gran numero di volatili appartenenti alle specie più diverse, da quelle più comuni come oche, gabbiani, tortore, barbagianni, civette, colombacci, cuculi, gazze, tordi, cigni reali, aironi, a quelle più rare come i falchi di palude e le sterne. Grazie alla propria ricchezza ornitologica la laguna è stata dichiarata, nel 1979, zona protetta di valore internazionale.
Lo studio ha quindi portato Resinex alla realizzazione di fanali speciali, schermati per 180 gradi verso l’esterno del canale in modo di non disturbare i volatili durante l’accensione notturna.
Inoltre, per rispetto dell’ambiente e per evitare l’inquinamento luminoso, si è preferito dotare tutto l’impianto di un’accensione telecomandabile e quindi non innescata automaticamente alla sera da una cellula crepuscolare.
In questo modo è stato possibile ridurre considerevolmente l’eventuale disturbo arrecato dalle luci, che attraverso il telecomando vengono accese dai piloti solamente al momento del passaggio delle navi in uscita o in entrata verso Porto Nogaro.
Oltre che dai piloti, il sistema è completamente telecomandabile anche dalla centrale operativa installata nei locali della Capitaneria di Porto Nogaro. Dalla stessa centrale operativa è inoltre possibile effettuare il monitoraggio completo dell’impianto, controllando in ogni istante lo stato di efficienza dei fanali, delle batterie e dei pannelli solari che le alimentano.
I segnali sono formati da una struttura metallica telescopica, con la base
regolabile che ha permesso di allineare i fanali anche a fronte di altezze differenti delle briccole.
Il Consorzio per lo sviluppo industriale dell’Aussa-Corno è un ente pubblico economico, che promuove lo sviluppo dell’area affidata alla sua gestione. La zona dell’Aussa-Corno, nella bassa pianura friulana, è ampia circa 10 milioni di metri quadrati e ottimamente infrastrutturata.
Lo scalo di Porto Nogaro si articola nelle due strutture pubbliche di Porto Vecchio e Porto Margreth e nella banchina privata delle ex Industrie Chimiche Caffaro. Comprende 36 ettari di piazzali portuali con raccordo ferroviario, magazzini coperti e aree di stoccaggio scoperte. Attualmente vi vengono movimentate circa 1,6 milioni di tonnellate all’anno di merci varie.
Le navi che gravitano su Porto Nogaro hanno una stazza media di 3-4.000 tonnellate, con punte fino a 7.000. Data la natura fluviale del canale di accesso, i natanti a chiglia piatta hanno più facilità di ingresso.