Il Dipartimento di Scienze della terra di Firenze per conto della Protezione Civile ha installato al largo dell’isola di Stromboli (nel Tirreno meridionale) una meda elastica della Resinex con un sistema di monitoraggio ondametrico ed idroacustico. L’obiettivo è quello di monitorare la stabilità del fianco sommerso del vulcano Stromboli, la famosa Sciara del fuoco. Nel dicembre 2002, un’eruzione effusiva del vulcano ha infatti prodotto l’instabilità della Sciara del fuoco che, franando in parte in mare (con circa 10 milioni di metri cubi), ha generato un’onda di tsunami che da Stromboli si è propagata nel Tirreno meridionale facendo danni in tutte le isole Eolie, ma anche lungo le coste della Calabria e della Sicilia. Se l’eruzione fosse avvenuta durante la stagione estiva l’entità dei danni a cose e persone sarebbe stata molto più ingente. Grazie a un corpo morto di circa 15 tonnellate, collegato con la struttura mediante un cavo in acciaio antitorsione, la meda è ancorata a circa 200 metri dalla costa su un fondale profondo 43 metri. Per la particolare conformazione del fondale, le operazioni di posa della meda sono risultate estremamente difficili. La grande depressione della Sciara del fuoco si estende infatti lungo tutto il fianco del vulcano fino a circa 2.000 metri di profondità con una inclinazione media intorno ai 35-40 gradi. In queste condizioni, l’utilizzo di carte batimetriche con dettaglio di 5 metri e l’intervento di Ots di profondità hanno permesso di individuare una piccola area pianeggiante di pochi metri quadrati (circa 32) su cui è stato poggiato il corpo morto.
Per prevenire possibili scivolamenti della meda, il sistema di ancoraggio standard è stato integrato con la posa di due tetrapodi da 30 tonnellate collocati a monte, a una distanza di circa 70 metri dalla meda e collegati al corpo morto con due cavi di acciaio. Il set di strumenti montati sulla meda Resinex comprende: sensore di pressione idrostatica a larga banda, sensore della temperatura dell’acqua, sensore idro-acustico (posti a 14 metri di profondità), due tiltmetri e un Gps (sulla torretta). La meda è quindi in grado di fornire in tempo reale il valore della pressione idrostatica nella banda di frequenza compresa tra la Dc (corrente continua) ed 1 Hz, e consente il monitoraggio completo delle oscillazioni marine a partire dal tipico moto ondoso (intorno ai 3-7 s) e dalle maree (6-12 ore), fino ad arrivare alle variazioni di pressione atmosferica (giorni). La larghezza della banda di risposta del sensore di pressione garantisce il monitoraggio efficiente della genesi e della propagazione di onde di tsunami che tipicamente hanno periodi intorno ai 120 secondi.
L’idrofono, posto anch’esso a 14 metri di profondità, viene utilizzato per registrare possibili onde idro-acustiche generate dai fenomeni di smottamento sottomarino del vulcano e che si propagano nell’acqua a una velocità di 1500 metri al secondi. In superficie (sulla torretta della meda) sono stati installati il ricevitore Gps per una corretta sincronizzazione temporale di tutti in dati di bordo e per il controllo continuo della posizione geografica. Le oscillazioni orizzontali della meda generate dal moto ondoso sono monitorate attraverso due strumenti posizionati sempre sul piano della torretta che permettono di correggere il valore della pressione idrostatica indotto dal moto di oscillazione della meda.
Tutte le apparecchiature di bordo sono gestite da un sistema di controllo elettronico interamente sviluppato dall’Istituto nazionale di Ottica applicata di Firenze in collaborazione con la Bioage s.r.l e consente l’utilizzo di frequenze di campionamento differenziate. I dati ambientali come la pressione idrostatica e la temperatura del mare, e quelli delle variazioni di inclinazione della meda (tilt) sono campionati a 4 Hz, mentre i segnali idro-acustici vengono campionati a 40 Hz. Inoltre i segnali trasmessi dalla meda contengono anche una serie di parametri di diagnostica che permettono il controllo continuo e in tempo reale della strumentazione di bordo e la programmazione in anticipo degli interventi di manutenzione. Tutti i dati vengono miscelati insieme nello stesso pacchetto di trasmissione e spediti via radio con protocollo seriale a una velocità di 19200 baud. Il sistema è totalmente aperto e consente l’inserimento di ulteriori sensori quali correntometri, stazione metereologica, sismometri e così via. L’intero sistema di monitoraggio è alimentato da tre pannelli solari ed è stato studiato per lavorare in completa autonomia anche per lungo tempo (circa 6 mesi) senza il supporto dei pannelli solari. Dalla meda Resinex, i dati vengono inviati tramite radio-modem in tempo reale al Centro operativo avanzato (Coa) della Protezione civile, presente sull’isola di Stromboli. Da qui, vengono poi ritrasmessi via internet (sempre in tempo reale) anche al Centro funzionale della Protezione civile a Roma ed al Dipartimento di Scienze della terra di Firenze. Un apposito software di gestione e monitoraggio permette di visualizzare i dati presso la sala di sorveglianza del Centro funzionale della Protezione civile a Roma ed il Laboratorio di Geofisica sperimentale del Dipartimento di Scienze della terra di Firenze. Il software analizza on-line l’intera banda spettrale del moto ondoso segnalando tempestivamente la possibile propagazione di onde di tsunami come variazione di ampiezza (anche centimetrica) nella banda di frequenza intorno ai 120 secondi.